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15.01.2019

 OSTEOPATIA E ODONTOIATRIA: COSA HANNO IN COMUNE?

C'è un forte legame tra postura e occlusione dentale. Ecco perché in questi anni si è creata una stretta collaborazione tra osteopati e un numero sempre maggiore di odontoiatri. Ciò è dovuto al fatto che la bocca e i denti non possono essere considerati a sé stanti, ma facenti parte di un'unica entità.

COS'è L'OCCLUSIONE?

L'occlusione determina la posizione della mandibola nello spazio.Questa posizione influisce sulla postura attraverso le catene muscolari e fasciali che percorrono tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Una posizione asimmetrica (errata) della mandibola, per quanto piccola, provoca la contrazione di alcuni muscoli che sono gli anelli di inizio di una reazione a catena che porta a una modificazione della postura, essa stessa fonte di problemi alla colonna vertebrale e alla testa. In poche parole: quando la mandibola si sposta, il corpo deve adattare.

COSA LEGA L'OSTEOPATIA ALL'ODONTOIATRIA?

L'appoggio dentale influisce in modo rilevante sul tono (tensione a riposo) e sulla funzionalità (capacità di contrazione) della muscolatura facciale e ,in alcuni casi, cervicale. Ogni intervento del dentista influisce direttamente anche sulla postura ed è qui che entra in gioco l'osteopatia.

COSA TRATTA L'OSTEOPATIA IN AMBITO ODONTOIATRICO?

Disturbi temporo-mandibolari vengono interessate strutture di diversa natura: Le articolazioni che possono avere un movimento limitato o rumoroso, i muscoli facciali o cervicali spesso contratti per lunghi periodi di tempo, i denti che nei casi più gravi si usurano. Data la complessità degli elemeti coinvolti è da preferire un approccio multidisciplinare al fine di rendere più completa e veloce la guarigione del paziente.

cefalee

dolori cranio-facciali

dolori cervicali

traumi

I bambini, ma anche gli adulti, che ricevono trattamenti ortodontici hanno spesso anche problemi dovuti all'incapacità del loro corpo di gestire i cambiamenti dovuti all'intervento del dentista o le limitazioni di un apparecchio odontoiatrico. Essi in seguito riportano una serie di disturbi come cefalee, comparsa o peggioramento della scoliosi, dolori diffusi, vertigini, acufeni e disturbi visivi. L'osteopatia può essere vista come coadiuvante. In questi casi il trattamento potrà coinvolgere sia la sfera cranica sia le parti extracraniche di modo che le varie strutture possano adattarsi al nuovo apparecchio ortodontico.

Sarebbe utile dunque fare una visita osteopatica prima che l'ortodonzista inizi la terapia per indagare su come l'occlusione e la postura siano legate tra loro nel singolo individuo e proseguire con dei trattamenti durante la terapia ortodontica al fine di ottimizzare il lavoro svolto dal dentista.

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