I Tre Ciechi e l'Elefante

13.09.2018

Sebbene sia aumentata la percentuale di persone che usufruiscono di una visita osteopatica, c'è ancora molta difficoltà nel capire il suo significato e le sue tecniche. Ed ecco il perché vi riassumo questa storia, buona lettura.

Tre non vedenti si trovano vicino ad un elefante e decidono di descriverlo col solo aiuto del tatto.                                                                                                                      Il primo esclama "Per me è costituito da quattro colonne coniche con il vertice rivolto verso il basso". Esso, in realtà, si trovava sotto l'animale.                               La seconda persona afferma " A me sembra un grosso serpente che possiede ad un estremità due corna". Come si può immaginare, egli si trova davanti all'elefante e sta toccando la proboscide.                                                                                            Il terzo, invece, ribatte "Per me ha un corpo molto sottile e mobile ricoperto di pelo ed ha la forma di un rombo". In realtà quest'ultimo sta tastando l'orecchio dell'animale. Tutti e tre i soggetti hanno fatto una descrizione corretta di quello che hanno toccato, ma nessuno ha descritto per intero un elefante.

Questo racconto è molto simile a quello che succede quando tre pazienti di un osteopata si confrontano sul trattamento ricevuto. Il primo potrebbe dire che l'osteopata sta seduto alla testa del paziente e usa movimenti dolci e quasi impercettibili trattando il corpo attraverso il cranio e il viso. In realtà, ha ricevuto esclusivamente un trattamento cranio-sacrale. La seconda persona potrebbe dire che l'osteopata agisce su torace e addome con tecniche più o meno profonde e manipolazioni sui visceri e sugli organi. Egli, in realtà, ha ricevuto esclusivamente un trattamento viscerale. Infine l'ultimo affermerà che l'operatore agisce sui muscoli e sulle articolazioni attraverso tecniche di mobilizzazione più o meno dirette e tecniche articolatorie e di massaggio. Questa persona ha ricevuto, in verità, solo un trattamento strutturale. Questi tre soggetti hanno descritto correttamente una seduta osteopatica, ma l'osteopatia è l'insieme di tutto ciò. L'operatore può utilizzare sia tecniche strutturali che cranio-sacrali che viscerali nella stessa seduta o solo due dei tre componenti. La scelta delle tecniche dipende da vari fattori come il paziente che si ha difronte, a sua storia clinica, il suo dolore e da molto altro. Per questo, ogni trattamento è unico

                                                                                        Alessandra Sisti, Osteopata D.O.

"La corsa è dentro di te", Matteo Facchin


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